Giuseppe Rosato

Giuseppe Rosato è nato a Lanciano nel 1932, dove è tornato dopo aver vissuto per molti anni a Pescara. Giornalista, scrittore, critico d’arte e letterario, ha insegnato Lettere nelle scuole e ha lavorato a lungo nella Rai, sia nei servizi culturali che nei programmi. È stato ed è collaboratore di riviste e terze pagine; con Ottaviano Giannangeli e Giammario Sgattoni ha diretto la rivista «Dimensioni» (1958-1974) ed è inoltre stato direttore della rivista «Questarte» (1977-1986). È stato segretario generale del Premio Flaiano dal 1974 al 1993.
Fra i suoi libri di versi in lingua, L’acqua felice (Schwarz, 1957), L’inganno della luce (Book, 2002), La vergogna del mondo (Manni, 2003), Di questa storia che declina (Manni, 2005), L’inguardabile vero (Tracce, 2005), La traccia di beltà (Noubs, 2008). In dialetto abruzzese ha pubblicato, tra gli altri, i libri di versi Ecche lu fredde (Riccitelli, 1986), L’ùtema lune (Mobydick, 2002, con prefazione di Franco Loi), La ’ddòre de la neve (Interlinea, 2006, con prefazione di Giovanni Tesio), Lu scure che s’attònne (Raffaelli, 2009), La distanza (Book, 2010), La nève (Carabba, 2010). Tra i suoi libri di narrativa vanno ricordati Un regno è un regno (Edikon, 1969), Normali anomalie  (Gruppo editoriale Domina, 2003), La casa del prete (Carabba, 2005), Le storie di Ofelia (Carabba, 2007), Vedere la neve (Carabba, 2011).
Diversi anche i suoi libri di prose varie, aforismi, versi satirici e parodistci, tra cui: La prova del gat­to (Mobydick, 1999), Diamoci da dire (Carabba, 2007), In punta di spillo (Stilo, 2008), La neve al cancelletto di partenza (Manni, 2008), Piccolo dizionario di Babele (Stilo, 2009).
Si è occupato di critica d’arte e ha curato libri monografici su artisti contemporanei. Ha vinto premi letterari, a cominciare dal Carducci nel 1960 per arrivare al Pascoli nel 2010. Il suo rapporto con Flaiano è documentato nel volume Ennio Flaiano, Lettere a Giuseppe Rosato (1967-1972). Con scritti su Flaiano e l’Abruzzo (Carabba, 2008).

Bibliografia Duende:

- Sempre più come un sogno